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Corso di Ipnosi Rapida: Il più grande ostacolo all’apprendimento (e come superarlo)

Immagine del redattore: Roberto Deidda DamusRoberto Deidda Damus

Sono passati davvero tanti anni da quando, ancora adolescente, mi ritrovai seduto in una platea, affascinato da uno spettacolo teatrale di ipnosi. Ricordo perfettamente la sensazione di incredulità mista ad ammirazione che provai la prima volta che vidi un ipnotista in azione. C’era qualcosa di profondamente magnetico in quell’uomo sul palcoscenico, capace di influenzare lo stato di coscienza di uno sconosciuto in pochissimi minuti. Quando lo spettacolo finì, sentii quasi una scossa interiore: volevo imparare anche io come fosse possibile ottenere quei fenomeni così spettacolari e, soprattutto, far vivere alle persone un’esperienza tanto intensa.

Quella serata ha cambiato il corso della mia vita, portandomi non solo a diventare io stesso un ipnotista da scena, ma ad approfondire la disciplina in tutte le sue sfaccettature, dall’ipnosi terapeutica a quella rapida, lavorando e studiando con figure che considero vere e proprie leggende di questo campo. La passione iniziale si è trasformata in una missione: diffondere una corretta cultura dell’ipnosi.


È stato un percorso ricco di emozioni, successi, qualche fallimento (che si è rivelato un prezioso insegnamento) e un numero infinito di esperienze indimenticabili. Oggi, quando ripenso a quel ragazzino che usciva dal teatro con gli occhi pieni di stupore, mi rendo conto di quanto l’ipnosi rapida potesse sembrare una “magia” lontanissima dalle mie possibilità. Invece, con la giusta guida, ho compreso che la “magia” è nelle potenzialità della mente umana, e imparare a sfruttarle è molto più alla portata di quanto si possa immaginare.


In questo articolo voglio raccontarti il più grande ostacolo all’apprendimento dell’ipnosi rapida – quello che spesso blocca chiunque desideri emulare quegli ipnotisti carismatici, pronti a dire “Dormi!” davanti a un pubblico estasiato – e come superarlo in modo efficace e definitivo. Ti anticipo già che non si tratta di un segreto esoterico o di qualche potere nascosto di pochi eletti: è, piuttosto, un mix di mindset, tecnica e conoscenza delle dinamiche mentali. Ma andiamo con ordine.


Perché seguire un Corso di ipnosi rapida può aiutarti a vincere ogni insicurezza


1. La scintilla che ha acceso la mia passione

Come dicevo, tutto è cominciato grazie a uno spettacolo teatrale. Appena tornato a casa, ho iniziato a leggere tutto ciò che trovavo sull’ipnosi: libri, articoli, vecchi manuali. Ben presto mi resi conto che la differenza tra “ipnosi da palcoscenico” e “ipnosi terapeutica” non era così netta come molti immaginavano (e immaginano ancora oggi). I fenomeni ipnotici che si vedono sul palco e quelli che consentono di superare fobie, indurre analgesia o smettere di fumare sono frutto degli stessi processi mentali; cambiano il contesto, lo stile comunicativo e alcuni obiettivi, ma la “sostanza” è identica.


Fu una rivelazione importantissima, perché capii che imparare l’ipnosi rapida non significava “possedere due forme di ipnosi diverse”. Era più che altro una questione di metodologie specifiche che andavano usate in maniera opportuna a seconda della situazione. Sul palco, ad esempio, sono fondamentali le tecniche di induzione veloce e di selezione dei soggetti. In ambito terapeutico si procede spesso in modo più graduale e attento alle sfumature emotive del paziente, ma la base rimane la stessa.


2. L’illusione di “due ipnosi diverse”: da palcoscenico e terapeutica

Per fugare ogni dubbio, ti dirò qualcosa che ho scoperto e che condivido con i miei allievi dell’Accademia di Ipnomentalismo: la mente umana risponde agli stessi principi ipnotici, che tu stia su un palco per intrattenere o in uno studio per aiutare qualcuno a superare una dipendenza. Certo, le differenze pratiche ci sono:

  • Sul palcoscenico devi selezionare rapidamente le persone più reattive e suggestionabili, perché i tempi dello show sono serrati e devi produrre effetti rapidi e spettacolari.

  • In terapia puoi dedicare più tempo alla relazione con il soggetto, cogliere tutte le sfumature emotive e procedere con induzioni più “morbide” o personalizzate.

L’ipnosi, in ogni caso, si basa su uno stato di trance in cui la concentrazione si sposta verso l’interno, permettendo al soggetto di accedere a parti profonde e creative di sé. Sul palco, quell’energia viene sfruttata per dare vita a performance incredibili (come sentire improvvisamente caldo o freddo, dimenticare il proprio nome o scoppiare a ridere a comando). Nel setting terapeutico, serve a promuovere cambiamenti positivi a livello comportamentale e psicologico.

Capire che stiamo parlando di un unico fenomeno, declinato in modi diversi, è fondamentale per chi vuole imparare l’ipnosi rapida. Ti aiuta a non “compartimentare” troppo il tuo apprendimento e a mantenere la mente aperta. Ma, allora, qual è il vero ostacolo che ci impedisce di passare dal leggere libri e guardare video alla pratica concreta?



Immagine che confronta ipnoterapia e ipnosi da palcoscenico, illustrando differenze tra approcci terapeutici e di intrattenimento nell’uso dell’ipnosi.
Una bilancia che mette a confronto i tratti distintivi dell’ipnosi terapeutica (cambiamenti duraturi, induzioni personalizzate, relazione profonda) e quelli dell’ipnosi da intrattenimento (effetti immediati, induzioni rapide, selezione rapida dei partecipanti).


3. Il più grande ostacolo: l’insicurezza (e la paura di fallire)

Se dovessi riassumere in una sola frase ciò che realmente blocca i miei allievi (e che a suo tempo bloccò anche me), direi: “La convinzione di non essere all’altezza”. Tutte le tecniche del mondo, i migliori manuali, i video tutorial, non potranno mai compensare la mancanza di fiducia in se stessi. E non c’è da stupirsi: parliamo di una disciplina che, a prima vista, sembra quasi mistica, in cui devi “comandare” la mente di qualcun altro e convincerla a fare qualcosa di fuori dall’ordinario. Se hai la minima incertezza, se la tua voce trema, se trasmetti un dubbio appena percettibile, la persona di fronte a te lo avvertirà. E quando manca la fiducia, anche il soggetto ipnotizzato tende a non lasciarsi andare.


Questo è un tema che ho vissuto in prima persona soprattutto quando, agli inizi, provavo a proporre esercizi ipnotici a qualche amico o conoscente. Ero convinto di aver studiato abbastanza, conoscevo già alcune induzioni rapide (come la “hand clasp” o la “stretta di mano ipnotica”), ma non ero sicuro di me. Temevo la figuraccia, il giudizio, il possibile “Non succede niente, stai scherzando?”. E in effetti, spesso, non succedeva nulla. La mia insicurezza era un muro che non lasciava passare l’efficacia della tecnica.

La “verità nascosta” sul palco

Nel contesto dell’ipnosi da palcoscenico, questa insicurezza si traduce in errori di selezione e in tensione durante l’induzione: se non sei sicuro di ciò che fai, potresti tenere sul palco il soggetto sbagliato, quello che non vuole o non può collaborare. Questo errore “mortale” (come mi piace definirlo) rischia di rovinare un intero show. D’altronde, un bravo ipnotista sa riconoscere al volo chi potrebbe creare complicazioni o rendere la performance meno fluida. E se la tua insicurezza ti offusca, non sarai lucido abbastanza per leggere i segnali che le persone mandano.


Nel corso degli anni, ho visto colleghi – anche bravi – incappare in questo problema: volevano a tutti i costi dimostrare la propria bravura e si intestardivano a far restare sul palco chi, per natura o per situazione emotiva, non era abbastanza idoneo a vivere quel tipo di esperienza. Il risultato? Uno spettacolo fiacco, forzato, con qualche individuo che scuote la testa e dice: “No, non funziona su di me”. E in un lampo, la credibilità va in fumo.



Immagine promozionale del Corso di Ipnosi Rapida con occhi in primo piano e la scritta ‘Corso di Ipnosi Rapida – Roma, Torino, Cagliari’
Partecipa al Corso di Ipnosi Rapida in una delle tre sedi disponibili (Roma, Torino, Cagliari) e scopri come padroneggiare induzioni istantanee e tecniche avanzate.


4. I due falsi miti che alimentano la paura

Nel mio percorso di formazione e pratica, ho individuato due “falsi miti” che tengono viva l’insicurezza di chi vuole imparare l’ipnosi rapida:

  1. “Servono doti innate da artista o terapeuta” Certo, un pizzico di “sacro fuoco” del palcoscenico aiuta se vuoi fare spettacoli di ipnosi da scena, così come una spiccata empatia può aiutare in ambito terapeutico. Ma l’ipnosi è, innanzitutto, una tecnica basata su principi psicologici precisi e replicabili. Può essere appresa da chiunque abbia la volontà di studiarla e metterla in pratica correttamente. D’altronde, io stesso, da ragazzo, non è che fossi la persona più estroversa del mondo. Ci ho lavorato sopra e ho scoperto che il carisma si costruisce anche grazie alla padronanza delle tecniche e alla conoscenza del fenomeno ipnotico.

  2. “Sono necessari anni di pratica prima di ipnotizzare con successo” È vero, più pratichi e più diventi bravo. Tuttavia, se hai un metodo valido, puoi iniziare a ottenere risultati sorprendenti già dai primi tentativi. Io amo raccontare di come, nei miei Master, già dalla prima giornata di corso, alcuni allievi riescano a ipnotizzare i colleghi di classe. Ovviamente, lo fanno sotto la mia guida e con esercizi specifici, ma questo prova che non serve aspettare anni per “provare” l’ipnosi. L’apprendimento accelerato è possibile, a patto di liberarti dall’idea di dover essere già un “super-pro” e di accettare l’eventualità di qualche insicurezza iniziale.


5. Come ho superato l’insicurezza: selezione e rapidità

Ricordo con emozione i miei primi spettacoli di ipnosi da palcoscenico. Ero carico di adrenalina, felice di esibirmi, ma anche con un bel groviglio di timori. Avevo il desiderio di “far volare l’aereo”, come mi piace dire con la metafora: accendere i motori, rullare in pista, decollare ed eseguire una performance coinvolgente, senza incidenti. Per riuscirci, mi sono focalizzato su due cardini: la giusta selezione e l’uso di induzioni rapide e sicure.


  • Selezione dei soggetti

    Come insegno nei miei corsi, questa è la fase più delicata nello show. Utilizzo semplici test di suggestionabilità, come il “hand clasp” (dove si chiede alle persone di unire le mani e immaginare di non poterle più staccare), per identificare chi risponde in modo più immediato. Ho imparato che, se ho davanti a me 10 persone sul palco, magari 3 o 4 non sono abbastanza motivati o non hanno l’assetto mentale giusto per lasciarsi andare. Un sorriso, una stretta di mano e li invito con garbo a tornare a sedere. Questo passaggio, apparentemente semplice, mi permette di lavorare poi con chi è realmente pronto, aumentando a dismisura le possibilità di successo.


  • Induzioni rapide e collective

    Una volta che ho i soggetti ideali, li ipnotizzo tutti insieme o in piccoli gruppi, sfruttando la cosiddetta “induzione collettiva”. La forza dell’effetto scenico e la presenza degli altri soggetti ipnotizzati in simultanea alimentano l’aspettativa e la disponibilità a collaborare. Il pubblico vede tante persone che, al mio “Dormi!” o al mio gesto della mano, si accasciano contemporaneamente e si scatena quel “wow” collettivo che rende l’ipnosi rapida così affascinante. In verità, la rapidità è data non solo dalle tecniche ma anche dall’effetto psicologico di “massa”: chi è sul palco “si adegua” con più facilità, perché vede gli altri assecondare le mie suggestioni.


In pratica, ho scoperto che il miglior antidoto alla paura di fallire è l’azione. Una volta che inizi a mettere in pratica procedure concrete, a osservare i primi risultati positivi e a sentire l’entusiasmo del pubblico (o del tuo partner di esercizio), quell’insicurezza diminuisce. Ogni induzione riuscita è un mattoncino nella costruzione della tua autostima come ipnotista. Pian piano, ti accorgi che non c’è nessun potere mistico dietro l’ipnosi rapida, bensì una serie di tecniche comunicative e relazionali che, se messe in pratica correttamente, funzionano davvero.


6. Questione di etica: mai sacrificare la dignità del soggetto

In qualità di Ipnomentalista, mi sta particolarmente a cuore che l’uso dell’ipnosi – anche quando finalizzato all’intrattenimento – sia sempre etico e rispettoso della dignità delle persone. Durante i miei spettacoli, non ho mai spinto nessuno a compiere gesti degradanti o imbarazzanti, e quando insegno quest’arte ai miei corsisti, sottolineo sempre che il benessere del soggetto viene prima di tutto. L’ipnosi, infatti, è uno strumento potentissimo, e non è il caso di ledere la fiducia che qualcuno ti accorda, fosse anche solo per il divertimento di qualche minuto.


In questo contesto, la sicurezza in sé stessi diventa anche responsabilità: se sei sicuro di te e sai ciò che stai facendo, non hai bisogno di umiliare il soggetto o di cercare risate facili. E questa tranquillità si trasforma in un maggiore impatto scenico e in un clima di rispetto reciproco che il pubblico percepisce. Al contrario, chi si lascia prendere dall’ansia di “dover stupire a tutti i costi” rischia di oltrepassare confini etici, causando danni all’immagine dell’ipnosi stessa e mancando di rispetto alle persone coinvolte.


7. Il vero segreto: un metodo collaudato e un mindset vincente

A questo punto, potresti chiederti: “Bene, ma come faccio a superare concretamente la paura e l’insicurezza, se finora ogni volta che provo un’induzione rapida mi sembra di non avere la giusta autorità?”.


Ecco i due fattori che, secondo la mia esperienza, fanno davvero la differenza:

  1. Un metodo step-by-step

    Devi affidarti a un percorso di apprendimento chiaro, graduale e supportato da un mentore o da un sistema di feedback. Il “fai da te” rischia di alimentare i dubbi e rallentare i progressi. Un buon corso di ipnosi rapida insegna dalle basi (creare rapport, test di suggestionabilità, linguaggio ipnotico) fino alle tecniche più avanzate (induzioni rapide, routine da palcoscenico, gestione di imprevisti, uscite ipnotiche in caso di resistenze etc.), con esercitazioni pratiche e momenti di confronto.


  2. La “curiosità coraggiosa”

    Amo definire così l’atteggiamento mentale ideale per chi vuole imparare l’ipnosi rapida: sii curioso verso la mente umana e verso i fenomeni che puoi creare, ma abbi anche il coraggio di sperimentare, di sbagliare, di scoprire cosa funziona e cosa no. Ogni ipnotista, dai più celebri a chi è appena agli inizi, ha dovuto affrontare l’ansia da prestazione. Eppure, solo chi insiste, prova e riprova, osa salire su un palco (o affrontare un soggetto scettico) e affronta i propri limiti, riesce ad affinare davvero la propria abilità.


  3. Il bello dell’ipnosi rapida, e lo dico con convinzione dopo centinaia di spettacoli e migliaia di ore di lezione, è che i risultati possono arrivare in tempi sorprendentemente brevi. Il tutto sta nel non abbandonare il percorso quando si incontra la prima difficoltà. Ricordati: se anche l’induzione non funzionasse al primo tentativo, non è colpa dell’ipnosi in sé, e neppure tua come persona, ma solo di qualche dettaglio da correggere (postura, tono di voce, ritmo, soggetto non idoneo, poca chiarezza nelle suggestioni, ecc.).


    Diagramma a tappe che illustra il processo di apprendimento dell’ipnosi rapida: inizio percorso, feedback pratico, gestione dell’ansia, sviluppo di una guida step-by-step e raggiungimento del successo ipnotico.
    Una rappresentazione schematica delle principali tappe per apprendere l’ipnosi rapida: dall’avvio del percorso di studio fino al raggiungimento del successo, passando per il feedback pratico, la gestione dell’ansia e la costanza nel migliorare.

Se senti dentro di te la stessa passione che mi ha spinto, tanti anni fa, a voler diventare un ipnotista, ho una buona notizia: non devi fare tutto da solo. Nel mio corso di ipnosi rapida, ho condensato l’esperienza di una vita sul palco, in studio e in aula, per darti un metodo chiaro, pratico ed efficace. Imparerai a selezionare in modo infallibile i soggetti più ricettivi, a usare induzioni fulminee con cui ipnotizzare in un lampo, e a sviluppare la sicurezza necessaria per trasformare ogni sessione o spettacolo in un successo.


Hai già la scintilla della curiosità dentro di te, perché stai leggendo queste righe. Ora ti serve solo il coraggio di fare il prossimo passo. Iscriviti al corso e inizia il tuo percorso: potrai finalmente scoprire quanto è gratificante vedere le persone reagire alle tue suggestioni, sul palco, in un ambulatorio, o in qualunque contesto tu decida di usare questo straordinario strumento. Ti aspetto per condividere con te la vera essenza dell’ipnosi rapida!


A presto,

Roberto Deidda

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