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Ipnosi telepatica (parte 1)

Esistono tante tecniche per stimolare ipnosi, ed ognuna presenta le rispettive caratteristiche; alcune sono molto rapide, altre più dolci, altre ancora non verbali ecc.

Una delle competenze dell'ipnomentalista consiste nell'ipnotizzare qualcuno mediante l'uso della telepatia.

Potrà apparire assurdo di primo acchito, tuttavia ciò è realmente possibile. Non bisogna dimenticare poi che una delle tecniche linguistiche di tipo ipnotico, usate da Milton H. Erikson è stata è definita da Baldler e Grinder proprio: "Lettura del pensiero".



Ovviamente non si tratta di una forma telepatia parapsicologica, bensì di una sorta di controllo mentale indiretto, ossia di una sorta di forzatura psicologica, capace di facilitare le potenzialità ipnotiche individuali, in maniera sottile, prevedendone alcune reazioni.

Come in ogni buona ricetta, sono necessari degli ingredienti di qualità, e in questo caso, per ottenere quanto, detto è necessario conoscere e saper utilizzare alcune tecniche: linguaggio ipnotico eriksoniano, principi di mentalismo, fascinazione e ipnosi classica.


La procedura consiste, subito dopo l'induzione, nel proporre degli stimoli immaginativi con un linguaggio ipnotico indiretto e, in base alla reazione generata, utilizzarla ipnoticamente, dando l'impressione che vi sia stata una reale trasmissione mentale.

La cosa affascinante di questo metodo, consiste nel fatto che, indirettamente e in maniera praticamente invisibile, qualsiasi manifestazione fisica o emotiva che emergerà sarà comunque utilizzata, indipendentemente se ci si aspettasse o meno quel tipo di reazione.

Per ottenere tutto questo è però necessario creare un contesto in cui il soggetto possa comunque continuare a reagire, senza che venga percepito alcun fallimento o difficoltà.

Questo non significa "fregare" le persone, bensì creare una condizione in cui tutte le potenzialità ipnotiche individuali, quali esse siano, verranno ottimizzate e stimolate a reagire.


In effetti non sempre questo si verifica, in quanto la principale difficoltà che si incontra facendo ipnosi è proprio una resistenza a lasciarsi andare.

Molte persone non riescono sempre ad utilizzare interamente le proprie risorse mentali durante l'ipnosi, questo perché spesso, hanno paura di perdere il controllo, oppure, addirittura, di non svegliarsi; tutto ciò impedisce spesso l'instaurarsi dei fenomeni ipnotici.


Il linguaggio ipnotico può essere praticato nella vita di tutti i giorni, durante qualsiasi conversazione in cui c'è bisogno di essere persuasivi, come nel lavoro. Tuttavia, in caso di una dimostrazione pubblica, necessita di stabilire rapport (empatia) con l'interessato.

In effetti, come mai qualcuno dovrebbe collaborare a simili esperimenti?

Questa è una domanda molto interessante e le risposte sono molteplici.

Rispetto all'ipnosi è necessario comprendere quali possono essere i timori delle persone e riuscire a fugarli molto rapidamente. Quando si capisce che per riuscire nell'ipnosi è necessario avere una buona capacità immaginativa, può scattare il desiderio di volersi misurare, predisponendosi a mettersi in gioco, senza paura.

Questo non significa certo che la persona si metterà a fingere, ma soltanto che di certo sarà disposto ad utilizzare tutto il suo potenziale ipnotico, riducendo eventuali resistenze razionali. Ecco che verrà a crearsi un contesto di collaborazione in maniera indiretta.


Nei prossimi articoli capiremo meglio come funziona questa potentissima tecnica.


A presto

Roberto Deidda Damus

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