Se qualcuno mi chiedesse qual è l'ostacolo N.1 che le persone hanno nell'andare in ipnosi, nella mia esperienza è l'incapacità di lasciarsi andare che impediscono ad una persona di rilassarsi. Attenzione però, per andare in ipnosi il rilassamento fisico non è un requisito strettamente necessario, infatti esiste anche l'ipnosi da shock, che può portare rapidamente una persona in ipnosi spesso con un rapido irrigidimento fisico dovuto alla momentanea rottura di un suo schema mentale di riferimento abituale (comportamentale) fisso. Normalmente le persone tendono ad associare al rilassamento fisico un senso di abbandono che permette loro di quietare la mente affinché possano lasciare andare il senso di controllo. L'obiettivo qui non è nemmeno ridurre il senso di controllo, ma disinnescare a monte ciò che impedisce alle persone di lasciarsi andare, ossia la PAURA.
La paura infatti è il vero ostacolo che impedisce di andare in ipnosi. La paura di fare cose che non si vorrebbe fare, la paura di fare brutta figura, la paura del giudizio altrui, la paura di abbandonare il controllo e quindi di ritrovarsi nell'ignoto, la paura che un altro essere umano prenda pieno potere su di noi, la paura di sbagliare, la paura di non svegliarsi più dall’ipnosi, la paura di dire qualcosa che non si vorrebbe mai che si venga a sapere su di noi, la paura che un altro essere umano sia più potente di noi e possa farci sentire deboli, impotenti, che ci manipoli come un burattino.
Nessun processo di profonda ipnosi può avvenire in un individuo se prima non vengono lasciate andare queste paure che impediscono di riprendere pienamente contatto con la parte di sé se più intima, creativa e immaginativa.
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Compito di un buon ipnotista è, secondo me, aiutare il soggetto a disinnescare queste paure dentro di sé affinché esse non siano più da ostacolo al raggiungimento dello stato di coscienza che egli desidera provare e che lo porteranno al cambiamento necessario per poter accedere ad un maggior numero di risorse che egli stesso già possiede, ma alle quali non sa ancora come accedervi.
In questo modo egli diventa in grado di essere l'ipnotista di sé stesso e di iniziare a prendere il timone della propria programmazione mentale e dirigerla in modo consapevole; invece di subirla, dato che essa avviene comunque, che lui lo voglia o no per cui tanto vale che sia sotto il controllo della nostra coscienza.
Un grande abbraccio.
Roberto Deidda Damus
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