Sicurezza Ipnotica: Il Segreto dei Comunicatori che Ipnotizzano con lo Sguardo
- Roberto Deidda Damus
- 25 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Hai mai incrociato lo sguardo di una persona che, senza dire nulla, sembrava sapesse già tutto di te? Uno di quegli sguardi che ti mettono in pausa. Ti inchiodano. Ti fanno sentire come se in quel momento esistesse solo quello. Solo lo sguardo. Solo l’altro. Solo tu.
Non è così comune, ma quando succede... te lo ricordi.
Ci sono persone che ipnotizzano senza parlare, che comunicano autorità e carisma senza dover alzare la voce o attirare l’attenzione con gesti e parole. È qualcosa che percepisci subito, anche se non sai spiegarlo. E in molti casi, non è nemmeno una dote innata: è una presenza, una qualità che si costruisce. E il suo nome è sicurezza ipnotica.
Sicurezza ipnotica non significa essere spavaldi, o mostrare superiorità. Al contrario, è qualcosa di silenzioso, profondo, quasi invisibile. È il tipo di forza che non ha bisogno di essere dimostrata, perché si sente. Si trasmette. Si incarna.
Pensaci: le persone davvero carismatiche non sono quelle che parlano di più, ma quelle che sanno stare in silenzio nel momento giusto. Quelle che, anche senza dire nulla, occupano lo spazio in modo pieno. Quelle che ti fanno ascoltare anche ciò che non dicono.
Lo sguardo, in tutto questo, è uno strumento potentissimo. Ma non basta fissare qualcuno per risultare ipnotici, anzi: spesso chi fissa con troppa insistenza comunica tensione, bisogno, insicurezza mascherata da controllo. Il vero sguardo ipnotico è rilassato, calmo, morbido. Non cerca di impressionare. Guarda. Accoglie. Domina con leggerezza.
Questo tipo di sguardo nasce da dentro. Dalla capacità di essere presenti, con se stessi prima ancora che con gli altri. Una persona che ha fatto pace con i propri pensieri, che respira con calma, che non ha fretta… riesce a sostenere lo sguardo dell’altro senza sforzo. E questa cosa si sente. Il corpo lo percepisce, anche se la mente non sa tradurlo.
La verità è che non puoi fingere davvero questo tipo di presenza. Puoi imitarla per un po’, certo. Ma l’inconscio dell’altro coglie l’incoerenza. Un tono di voce leggermente forzato, uno sguardo che si irrigidisce, una postura che tradisce tensione… bastano piccoli segnali per spezzare la magia.
Per questo, la sicurezza ipnotica si costruisce da dentro.
Non è un trucco da palcoscenico, ma una condizione mentale ed emotiva. Una centratura che puoi coltivare, giorno dopo giorno.
Tutto inizia dal respiro. Sembra banale, ma il modo in cui respiri dice moltissimo sul tuo stato interno. Un respiro corto, alto, affrettato comunica fretta, ansia, insicurezza. Un respiro lento, profondo, regolare… comunica che hai tempo. Che sei in controllo. Che non c’è nulla da temere.
E lo sguardo segue il respiro. Prova: quando sei calmo, centrato, rilassato… lo sguardo si ammorbidisce. Non si irrigidisce, non scappa. Resta. Osserva. E nel farlo, diventa magnetico.
Un altro aspetto chiave è l’uso del silenzio. Chi ha bisogno di riempire ogni spazio con parole, di continuo, sta inconsciamente cercando di gestire l’ansia. Chi invece sa stare nel vuoto, nel silenzio tra una frase e l’altra, crea tensione. E in quella tensione, l’attenzione cresce. È lì che nasce il potere. Ed è lì che si comunica senza parlare.
Un ultimo strumento, che spesso insegno nei miei corsi, è la creazione di ancoraggi ipnotici. Si tratta di piccoli gesti – un tocco sul polso, un respiro consapevole, una parola mentale – che ti riportano in quello stato di presenza profonda ogni volta che ne hai bisogno. È come un interruttore: lo alleni, lo associ a uno stato di forza interiore… e poi, nel momento in cui devi parlare in pubblico, affrontare un incontro importante o semplicemente entrare in una stanza con presenza… lo attivi. E qualcosa cambia.
La cosa più affascinante? Non sei tu a notare il cambiamento. Sono gli altri. Iniziano a guardarti in modo diverso. A seguirti con più attenzione. A fidarsi, senza sapere perché.
Perché in fondo, le persone non si fidano di chi urla più forte. Si fidano di chi è già in pace con se stesso. Di chi non ha bisogno di convincere. Di chi comunica con lo sguardo, e lo fa da uno spazio profondo, stabile, reale.
E questo, se ci pensi, è forse il livello più alto della comunicazione: essere ascoltati… senza parlare.
La prossima volta che entri in una stanza, prova a fare un piccolo esperimento. Non cercare di impressionare nessuno. Non pensare a cosa dire per farti notare. Respira. Rilassati. Guarda negli occhi.
E lasciati vedere.
Potresti scoprire che…sei già molto più ipnotico di quanto credi.
A presto
Roberto Deidda Damus
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